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4. ALLA VELOCITA' DELLA LUCE
Due interessanti argomenti, scritti già ai primi del 2000, che spiegano (o potrebbero spiegare), la loro incidenza sulla velocità di propagazione del flusso di energia elettrica, all'interno dei conduttori solidi.
Quelli descritti nel capitolo precedente, sono i parametri classici, quelli che si studiano a scuola negli istituti tecnici. Sino a questo momento i detrattori del "suono dei cavi" stanno tranquilli, ma per poco. Già per alcuni di questi, anche lo stesso concetto di assimilare i cavi alla linea di trasmissione, è cosa differente dai cavi di collegamento...
Sono denominati "classici", poiché considerati, non solo dai detrattori del suono dei cavi, unici elementi degni di essere presi in considerazione in un qualsiasi cavo di collegamento:
la resistenza, la capacità e l'induttanza.
La capacità, sempre secondo la tesi classica, è considerata trascurabile ed ininfluente, poiché il suo valore in un cavo di collegamento è compreso tra pochi e qualche migliaio di picoFarad. Stessa ipotesi varrebbe anche per l'induttanza, poiché i pochi microHenry di valore corrisponde all'induttanza di una bobina che risuona a varie decine di megaHertz, quindi al di fuori della banda audio.
Ne consegue che la resistenza assurge, secondo la tesi classica, ad unico parametro di qualità di un cavo di collegamento. Da questo punto di vista hanno perfettamente ragione, poiché, ad esempio nei cavi di potenza, l'aumento di qualche centinaio di milliOhm in serie all'altoparlante (ad esempio, 0,5 Ohm), è in grado di introdurre alterazioni nella risposta a bassa frequenza, nello smorzamento e nell'efficienza, in misura facilmente percepibile.
Per cui basterebbe aumentare la sezione del cavo, per fare diminuire il valore della resistenza. Abbiamo visto, però, nel capitolo precedente, che in una linea di trasmissione, l'aumento della sezione non è priva di effetti collaterali. Si tratta, quindi, di una visione semplicistica del fenomeno relativo al trasporto del segnale audio nei cavi di potenza.
Per esaltare meglio la complessità del fenomeno, ho deciso di raggruppare in questo capitolo, tutti quei fenomeni diversi dalle semplici "costanti primarie" (R, L, C e G) o semplicemente determinati da questi, che certamente contribuiscono ad alterare la trasmissione del segnale, nonché l'integrità dello stesso in transito e, conseguentemente, la qualità del suono. Questi sono:
l'effetto pelle ( omissis); la velocità di propagazione; le interferenze elettromagnetiche (EMI); le interferenze di radiofrequenza (RFI) (omissis); le vibrazioni e risonanze (omissis); il rumore di fondo (omissis); la connessione (omissis).
4.1 La velocità di propagazione
Si tratta di un argomento delicato, poiché dal punto di vista fisico privo di dubbi:
"La velocità di propagazione della corrente in una linea è pari a quella della luce (circa 300.000 Km/s), moltiplicata per l'inverso della radice quadrata del prodotto della permeabilità magnetica relativa, per la costante dielettrica del mezzo in cui la linea è immersa".
In altri termini, escludendo il fatto che si costruiscano cavi immersi in una guaina ferromagnetica, la velocità sarebbe determinata dalla sola costante dielettrica dell'isolante utilizzato per "vestire" il conduttore.
Supponiamo che nell'ipotesi peggiore (improbabile) la velocità di propagazione scenda a soli 150.000 Km/s. In questo caso, secondo la formula matematica per calcolare la lunghezza d'onda di una frequenza, 20 Hz avrebbe una lunghezza d'onda pari a 7.500 Km e 20.000 Hz a 7,5 Km. In questo caso, il cavo introdurrebbe tra il segnale a 20 e quello a 20.000 Hz, uno sfasamento o ritardo di fase di 0,5° circa per un cavo di 5 metri; valore trascurabile, se si pensa che corrisponde allo spostamento del punto di ascolto di circa 0,02 millimetri!
Il discorso si commenta da solo…. Certamente si tratta di un valore microscopico, nemmeno paragonabile alle alterazioni del segnale, introdotte da certi crossover passivi e dalla disposizione dei trasduttori sul pannello frontale del diffusore, i cui valori a confronto sono decisamente "mostruosi".
Dalle diverse letture si evince che spesso si confonde il ritardo di fase con la velocità di propagazione (meglio, di trasmissione) del flusso (intero) di energia elettrica. Questa, sappiamo essere nei cavi di collegamento indipendente dalla frequenza, funzione della costante dielettrica e della permeabilità magnetica. Pertanto, sotto questa ottica, la velocità di propagazione non incide sul ritardo di fase.
Perché allora, alcuni sostengono di avere sentito cavi dal suono lento ed altri dal suono veloce? A parte la fallacità del giudizio soggettivo, mi verrebbe da rispondere che probabilmente la diversa velocità è imputabile ai diffusori. Potrebbe però, essere che qualcosa succeda a livello atomico, tale da rendere percepibile la diversa velocità dei cavi (a parità di diffusori acustici). Intanto, occorrerebbe comprendere se la differenza di velocità della luce prima espressa, possa essere considerata udibile: 300.000 contro 150.000 chilometri al secondo, non è certo poca ed improbabile. In secondo luogo, potrebbero esserci altri elementi che a livello atomico, se non a livello quantistico, possano "influire" sulla velocità di propagazione.
Oltre al dielettrico, ho sempre pensato alla qualità dell'isolante ed al valore della resistenza; in particolare alle interferenze, quali quelle elettromagnetiche, di radiofrequenza, vibrazioni e risonanze. Dal mio punto di vista, sono elementi in grado di incidere sul libero, corretto e veloce transito degli elettroni, poiché i cavi realizzati per arginare detti fenomeni negativi, sono udibilmente più veloci di altri tradizionali.
omissis…
Pertanto è erroneo ridurre il problema della velocità di propagazione degli elettroni a semplici variazioni della risposta in fase. Ovviamente si tratta di ipotesi sperimentali… che possono essere suffragate dal semplice ascolto, ad esempio, del mio cavo di potenza HI-FIGUIDE© PF One© (brevettato nel 2015).
4.2 Le interferenze elettromagnetiche
Abbiamo visto che i sostenitori della teoria classica, affermano che le prestazioni dei cavi dipendono esclusivamente dalle costanti
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