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Una idea atipica è stata alla base dell'invenzione di questi rivoluzionari Dispositivi Elettromagnetici Passivi© (DEP©, EPD©, PED©).
Le funzioni esclusive perseguite solamente dagli EPD©, mai potranno essere comprese, se non li si considerano nel contesto dell'infinitamente piccolo, ossia nel mondo degli atomi e degli elettroni, in cui questi operano.
Ogni nuova invenzione, infatti, porta con sé una nuova visione della realtà. Questa, in particolare, si basa su una diversa visione dell'ambiente in cui transitano gli elettroni. Come tutte le nuove idee, specie se "forti", spesso non vengono condivise; persino osteggiate. Eppure, mai come in questo caso funzionano, al punto da competere direttamente con i superconduttori, ma ad una frazione del loro costo.
Gli EPD©, infatti, non sono il frutto della casualità, ma di una costante ricerca e dell'applicazione di tutti quei fenomeni fisici che incidono in vario modo sulla efficienza, velocità e qualità del comportamento del flusso di energia elettrica, quando transita all'interno dei cavi elettrici.
È così che, con la lettura dei seguenti argomenti, si scoprirà che i cavi elettrici, contrariamente a quanto sostenuto dai sempliciotti o dai competenti ottusi, non sono dei semplici pezzi di fili elettrici, ma qualcosa di più complesso.
Talmente complesso, da poter configurare diverse modalità di comportamento dello stesso cavo elettrico. Come, ad esempio, il comportamento statico, legato alle misurazioni strumentali (risposta in frequenza, onda quadra, valori di resistenza, capacità, etc.) ed il comportamento dinamico, determinato da altri fenomeni fisici (effetto pelle, temperatura, smorzamento, tempo di decadimento, risposta all'impulso, etc.), di cui diversi ancora non sono stati pienamente compresi (ad esempio, quelli avvenenti nel mondo degli elettroni e della meccanica quantistica).
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