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2. IL COMPORTAMENTO STATICO
Per comportamento statico di un cavo elettrico si intende quando è visto solo dal punto di vista delle misure strumentali, specie delle misure dei valori dei suoi parametri classici, quali la resistenza, l'induttanza e la capacità.
1. La resistenza (R)
Come anticipato nel capitolo dedicato alla "Corrente Elettrica" (Cap. II), la resistenza elettrica (misurata in Ohm) di un conduttore è:
"la forza che si oppone al libero movimento degli elettroni".
Più è elevata, maggiore sarà questa forza; la sua azione incide maggiormente nei confronti di segnali di maggiore livello, tipici delle basse frequenze. Quindi, non solo una elevata resistenza del conduttore, causerà una perdita generale (per attenuazione e dissipazione) del segnale audio, ma tale perdita sarà più pronunciata a bassa frequenza. Tale fatto, non è rilevabile facilmente con i minidiffusori, poiché carenti nell'emissione delle basse frequenze. Ecco perché è importante, quando si conduce ricerca e sperimentazione sui cavi di collegamento (per elettroniche audio e diffusori), utilizzare diffusori (oltre che attrezzatura tecnica), in grado di riprodurre la più ampia gamma di frequenze riproducibile, pena l'incongruenza dei risultati.
Abbiamo visto (Cap. III), che non tutti i materiali conducono la corrente allo stesso modo. Esiste un parametro che tiene conto di questa diversità dei materiali, indipendentemente dalle sue dimensioni e qualità fisiche. E' questa la "Resistenza Specifica" o "Resistività", definita come la resistenza di un filo di materiale di lunghezza e sezione unitarie. Quanto elevate sono le impurità presenti nel conduttore, tanto maggiore sarà la sua resistenza; oppure, tanto ridotta sarà la sua sezione, maggiore sarà la sua resistenza.
La resistenza, se in misura importante (anche poco meno di 1 Ohm), provoca determinate conseguenze:
alterazioni della risposta in frequenza, in particolare a bassa frequenza, mediante la sua attenuazione. Questa è direttamente proporzionale alla diminuzione della frequenza da riprodurre: più bassa sarà la frequenza trasportata, maggiore sarà la resistenza; diminuzione dello smorzamento degli altoparlanti nei diffusori dinamici. Ciò comporta una perdita di controllo sugli stessi, particolarmente pronunciata in gamma bassa; ne consegue una diminuzione di numerosi parametri sonori ( dinamica, microdinamica, ecc.) in particolare del "silenzio intertransiente", ossia il suono si "allunga"; perdita di controllo della distorsione. Non solo, quindi, attenuazioni e perdite, ma anche aumento della distorsione a bassa frequenza, in proporzione all'aumento della resistenza (la resistenza del cavo sembra controllare la distorsione a bassa frequenza).
Ne consegue che maggiore è la sezione del conduttore, minore sarà la resistenza e la potenza dissipata (persa) sul cavo e le ulteriori conseguenze.
Chiaramente, la rilevazione della risposta in frequenza del cavo elettrico, non dirà nulla di tutto ciò!
2. L'induttanza (L)
L'induttanza (L) di una linea di trasmissione bifilare (o cavo di collegamento) è dovuta al:
"campo magnetico generato dalla corrente, concatenato con i conduttori".
L'autoinduttanza è tanto maggiore quanto maggiore è l'area descritta dai conduttori che la compongono. Se, ad esempio, i conduttori che costituiscono una linea sono molto sottili ed accostati tra loro, l'induttanza è bassa. Viceversa, se i conduttori possiedono una grossa sezione, pur accostandoli il più vicino possibile, una certa parte del campo magnetico finirà col concatenarsi con parte della sezione, e l'induttanza avrà valori più elevati. Se, invece, i
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